sabato 28 aprile 2007

Alle mie pecore io dò la vita eterna

In quel tempo, Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”. [Gv 10,27-30]

Mi colpisce il verbo "Seguire". Aggiungo:

"Gesù andava attorno per tutta la Galilea...." (Mt 4,22)
"Gesù andava attorno per i villaggi..." (Mt 6,6)
"Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio..." (Lc 9,8)
"Strada facendo, predicate..." (Mt 10,7)

I discepoli seguono Gesù. Seguire indica movimento, azione, dinamicità. Non stare fermi, statici, aggrappati alle proprie false sicurezze. Seguire Gesù è un continuo mettere in gioco la propria vita.

Mi capita spesso l'esatto contrario: preferisco le (false) sicurezze terrene, pianifico e programmo ogni aspetto della vita (personale, familiare e professionale), a volte mi capita di mettere la testa sotto la sabbia..... Anche in ambito spirituale ci sono le staticità: la preghiera routinaria, l'ascoltare la Parola senza metterla in pratica, ......

Vorrei concludere con una ricordo di un esemplare "prete in strada" (non di quelli che viaggiano in Mercedes con autista). Si tratta di don Giuseppe Puglisi (1937-1993), assassinato dalla mafia. Lui amava intrattenersi con la gente per strada. E quindi saltavano tutti i suoi appuntamenti, gli orari erano assai elastici. Significativa al riguardo, la consegna che don Pino dava ai suoi ragazzi: "L'incontro è per le quattro. Se alle cinque non mi vedete arrivare, alle sei potete andarvene".

.....insomma un esempio di un discepolo sempre pronto a darsi tutto a tutti, senza pianificazioni di sorta. Un discepolo che seguiva Gesù......


Per l'approfondimento
Padre Curtaz [Omelia]
Padre Cantalamessa [Omelia]
Monsignor Riboldi [Omelia]

PS
Un grazie a tutti quelli che stanno arricchendo di contributi queste pagine !

sabato 21 aprile 2007

Mi ami tu?

[In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore.
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.]
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”.
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”. [Gv 21,1-19]

Nella prima parte mi colpisce lo stato di stordimento dei discepoli. Hanno assistito al sepolcro vuoto, alle prime Apparizioni del Risosto, ai dubbi (risolti) di Tommaso e ... sono ancora la, indecisi, spiazzati, confusi che si preparano ad andare a pescare.

Quante volte Dio mi da dei segni: grandi e piccoli, visibili ed invisibili. Molte volte la mia risposta a questi segni è proprio quella del Discepolo stordito: "sta accadendo qualcosa, sta cambiando qualcosa ma non capisco....", "....si ma c'è il quotidiano a cui badare", "non riesco a decidermi per quello che Gesù mi chiede sulla mia vita.....".

Poi ci sono i 3 interrogativi a Pietro: "Mi Ami?" ... che possono essere letti sotto diversi punti di vista. Cosa vuol dire amare Gesù? In concreto, senza le belle paroline già scritte, già sentite e già lette?

Per me amare Gesù vuol dire:
- Stare in contatto con lui: pregarlo più volte al giorno. Dedicargli più tempo nel corso della giornata. Ascoltare la sua voce nel silenzio !
- Cercare di meditare (direttamente e/o indirettamente) il Vangelo e i suoi insegnamenti
- Cercare di applicare i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni (verso di me, verso il prossimo, nella società, ...)

e per te Cristiano che leggi, che significa amare Gesù?

Aggiungo una frase del papa detta Sabato nell'incontro con i giovani di Vigevano: "
Non esitate a fidarvi di Cristo: incontratelo, ascoltatelo, amatelo con tutto il vostro cuore; nell'amicizia con Lui sperimenterete la vera gioia che dà senso e valore all'esistenza"

Per l'approfondimento:
Vescovo Riboldi [link]
Commento da Parole Nuove [link]
Padre Curtaz [link]
P. Gennaro Matino [Omelia Mp3]

domenica 15 aprile 2007

Otto giorni dopo, venne Gesù

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. [Gv 20,19-31]

Mi viene in mente un primo pensiero: più ci si organizza la vita nel "mondo" e più ci si allontana da Dio. Tommaso è stato il primo discepolo, dopo la "delusione" della Passione e il "mistero" della Resurrezione a voler ripartire con la vita nel mondo, mentre gli altri discepoli erano per ovvie ragioni chiusi a protetti all'interno del cenacolo. Tommaso è stato il primo a voler ripartire con la vita normale di tutti i giorni.......ma così ha perso la lunghezza d'onda di Dio.

Mi è capitata la stessa cosa: ho vissuto una quaresima con la giusta tensione (almeno relativamente agli anni passati), un buon triduo Pasquale.....ma da una settimana mi sono rilassato (forse è fisiologico) e ho iniziato anche io a sentire meno la lunghezza d'onda del segnale di Dio.

Piu in generale mi capita di essere sulla lunghezza d'onda di Dio quanto più prego, leggo, approfondisco, medito. Quanto più dedico la cosa più preziosa che possediamo (e non ce ne rendiamo conto): il tempo. Venendo meno il tempo e la tensione che dedico a Dio, viene meno anche il fervore, la passione e il sentimento verso il Regno del Cielo.

Questo blog nasce anche con questo scopo: più si riesce a creare una comunità (virtuale) che discute della Parola di Dio, tanto più si riesce a rimanere concentrati sulle cose del cielo........

Per la meditazione
Padre Curtaz - Omelia
Vescovo Riboldi - Omelia

venerdì 13 aprile 2007

Va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo

Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna? Egli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso”. Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli" [MT 19,16].

Ci sono due aspetti che mi colpiscono di questo brano:
  • Il giovane ricco: non si presenta come una figura negativa. Al contrario egli è scrupoloso osservante della religione, rispetta i comandamenti e soprattutto fa del bene verso i bisognosi. Guardando da fuori potremmo dire che si tratta di un vero e proprio discepolo, come vorremmo essere tutti noi. Ma secondo Gesù manca ancora qualcosa....

  • La frase finale di Gesù: "Va, vendi, quello che possiedi....". Quest'ultima frase mi provoca e m'interrogo sul suo profondo significato? Cosa mi dice oggi nel 2007 e nel mio contesto di vita (sposato, lavoratore, famiglia da crescere, ecc ecc ecc)?

Forse Gesù vuole che mi stacco da tutti gli attaccamenti? Certo gli attaccamenti non sono i "classici" droga, sesso, alcool. Forse ce ne sono tanti di più piccoli ed insidiosi: attaccamento agli hobby, alla propria routine, ai propri piccoli piaceri (cibo, bevande, film), ..... ?

Cosa vuol dire "Va vendi quello che possiedi e dallo ai poveri?"

Piero