lunedì 16 luglio 2007

Chi è il mio Prossimo?

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere alla prova Gesù: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.
Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte.
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”.
Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. [Lc, 10,25-37]


Una provocazione: è amore autentico se si ama il prossimo perchè è scritto nella Legge? E' amore autentico se perdono chi mi fa del male, sopporto il collega lavativo solo perchè Gesù dice di fare così per avere la vita eterna?

Se mi guardo come sono fatto, non sono portato all'amore autentico nè verso i lontani (ovvio), nè verso i vicini (meno ovvio). Sono guidato, in molte situazioni, dal mio tornaconto, dal mio benessere, dai miei desideri. Non è cinismo: se guardo effettivamente le cose di tutti giorni non posso che constatare questo.

Come conciliare questo comportamento con la Parola di oggi ?

Non lo so. Sono perplesso .....

(mi da molto fastidio la doppiezza di comportamento che vedo in me e vedo negli altri e che si riassumono nel banale commento di molti: "guarda quello, persona sempre in Chiesa e poi è in grado di comportarsi in quella maniera ...")

Penso che Dio sa come siamo fatti. Sa quale è la nostra vera natura (che noi spesso ignoriamo) e da buon genitore sa che cosa dobbiamo fare per essere felici. Se dice che dobbiamo comportarci con un amore autentico verso il prossimo è da crederci. Ed è da credere ancora di più il fatto che solo questo atteggiamento potrà far bene alla nostra natura.

Madre Teresa di Calcutta diceva spesso: "Se vogliamo amare ed essere amati, è molto importante che preghiamo. Impariamo a pregare. Insegniamo ai nostri figli a pregare e preghiamo con loro, poichè il frutto della preghiera è la fede - "io credo" è il frutto della fede è l'amore - "io amo" e il frutto dell'amore è il servizio - "io servo" e il frutto del servizio è la pace.

Preghiamo dunque, preghiamo continuamente, poichè la preghiera ci darà un cuore pure e un cuore puro potrà vedere il volto di Dio anche in un bambino non ancora nato. La preghiera è realmente un Dono di Dio, perchè ci da la gioia di amare, la gioia di condividere, la gioia di tenere unite le nostre famiglie."

domenica 1 luglio 2007

Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme. Ti seguirò dovunque tu vada.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. [Lc 9,51-62]

Questo è un brano del Vangelo su cui si possono fare diversi spunti di riflessione. Mi focalizzo su un aspetto particolare e riguarda l'atteggiamento per seguire Gesù.

Mi capita spesso di voltarmi indietro, di rifugiarmi nelle sicurezze dei formalismi , dei riti e delle pratiche religiose. Mi sento a posto con me stesso quando ho adempiuto ai miei "obblighi" quotidiani. In tali situazioni mi sento di aver "saldato" il debito con Dio per quella particolare giornata.

Non è sbagliata la preghiera o la pratica religiosa. E' sbagliato il modo con cui mi rapporto ad essa. E' sbagliato forse l'atteggiamento del cuore. Si scriveva già in un precedente commento che non esiste una regola "facile" che permette di cambiare il nostro atteggiamento verso la Fede.

E' necessario mantenere una tensione verso Gesù, uno sguardo, un pensiero, per tutti gli aspetti della nostra vita, dai più banali ai più importanti. Sicuramente l'ascolto quotidiano della Parola e la sua meditazione è un punto di partenza. Nelle preghiera bisogna chiedere a Gesù di donarci questo cambio di atteggiamento e non perdere tempo con i nostri desideri terreni (che ahimè ci scappano sempre ...).

Gesù dice inoltre che per seguirlo dobbiamo smetterla di pianificarci la vita. Ci dice che Dio su ognuno di noi ha in mente tanti cambiamenti e dobbiamo mantenere l'atteggiamento di apertura verso questi. (facile a farsi quando i cambiamenti coincidono con le nostre aspettative, difficile invece quando ciò non accade). Ma il Cristianesimo è questo: prendere o lasciare. Gesù ci garantisce che in ogni situazione della vita sarà al nostro fianco e non mancherà di farci avere il suo supporto. (e questa è una grande consolazione).

Un pensiero attuale invece sui discepoli fulminatori: mi sembra la reazione umana di molti cattolici di fronte ai ripetuti attacchi e veleni fatti ai danni della Chiesa, del Santo Padre e della religione Cristiana. Gesù è venuto a portare la pace e la tolleranza anche nei confronti di lo rifiutava. Anche a me piacerebbe fulminare chi fa attacchi in malafede (mi riferisco a giornalisti, politici, gente dello spettacolo, ...) ma non è l'atteggiamento, alla luce del Vangelo di oggi, che Gesù consiglia .......

sabato 16 giugno 2007

Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché molto ha amato.

[In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice”. Gesù allora gli disse: “Simone, ho una cosa da dirti”. Ed egli: “Maestro, di’ pure”. “Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?”. Simone rispose: “Suppongo quello a cui ha condonato di più”. Gli disse Gesù: “Hai giudicato bene”. E volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con la lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”. Poi disse a lei: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: “Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?”. Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!”.] In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. [ Lc 7,36-8,3]

In una prima meditazione del brano mi sono soffermato principalmente sul concetto del "perdono" e su questo tema volevo scrivere qualche pensiero. Poi, il giorno seguente, in una seconda meditazione, mi sono accorto che il brano del Vangelo parlava di me e che il fariseo del brano ero io e, come sempre, ho constatato in modo chiaro quant è attuale la Parola di Dio nella mia (nostra) vita.

Il fariseo sono io: una persona che cerca di comportarsi bene, in maniera onesta, che commette qualche peccato poco importante di tanto in tanto, che si confessa regolarmente e soprattutto prega e si dedica a diverse pratiche religiose in maniera costante. Insomma non penso di essere persona "sgradita" alle Legge di Dio ....

... ma la Parola di questa Domenica m' insegna che mi manca l' apertura di cuore, la capacità di vedere Gesù come un compagno di vita, come un amico con cui discutere e soprattutto a cui dare attenzioni.

La donna del brano del Vangelo, con i suoi gesti imbarazzanti e per certi versi soggetti a fraintendimento , mostra a Gesù tutta la passione che ha nel suo cuore per lui. Mostra il suo cuore aperto e lo fa con gli unici gesti che lei, per cultura ed educazione è capace di fare.

In questo brano Gesù mi dice che l' amore di facciata, fatto esclusivamente di gesti e riti a lui non interessa. Vuole un rapporto vero, di amico, di fratello. E' inutile dire 50 Rosari se non si ha Gesù per amico, se non si condividono con lui i momenti della giornata, se non si dialoga e se non lo si cerca.

A volte un po' per pigrizia e un po' perchè le giornate sono stressanti al lavoro non riesco a coltivare questo rapporto. Mi capita di recarmi al mattino presto in Duomo a Milano ma tra i pensieri della giornata lavorativa, i minuti contati e in generale le distrazioni, non riesco a concentrarmi e a coltivare questo rapporto. Mi riprometto di ripensarci durante il giorno....ma come al solito vengo travolto dalle questioni di tutti i giorni e non riesco a trovare il tempo. (e la preghiera che ne esce è appunto una preghiera fredda fatta di riti).

Mi piacerebbe fermarmi, passare 2 ore davanti al Tabernacolo ogni giorno, riflettere con più calma, avere una vita quotidiana che abbia maggiori tempi per la Preghiera...ma ora non ci riesco. Voglio coltivare il rapporto con Gesù, lo cerco (meditando e pregando) ma appunto come il brano di oggi ne esce una preghiera fredda, quasi per tappare un lasso di tempo programmato.

...e allora chiedo a te Gesù d'indicarmi la via e so per certo che senza la tua grazia non riuscirò a coltivare questo rapporto e sarò nei tuoi confronti (e nei confronti degli altri) un "Fariseo"........


Per l'approfondimento
Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]
Raccolta di omelie da Omelie.org [Omelie]

sabato 9 giugno 2007

Tutti mangiarono e si saziarono

n quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: “Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta”.
Gesù disse loro: “Dategli voi stessi da mangiare”. Ma essi risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente”. C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai discepoli: “Fateli sedere per gruppi di cinquanta”. Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.
Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. [Lc 9,11-17]

...


Per l'approfondimento
Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]
Raccolta di omelie da Omelie.org [Omelie]

domenica 3 giugno 2007

Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve l’annunzierà

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà”. [Gv Gv 16,12-15]


Per l'approfondimento
Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]
Raccolta di omelie da Omelie.org [Omelie]

sabato 26 maggio 2007

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perchè rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. [Gv 14,15-16.23b-26]

Una provocazione: "se lo Spirito Santo è così potente, cambia le persone e viene donato da Dio, che cosa posso fare io? Devo aspettare pazientemente? Perchè quest'onda così sconvolgente non mi cattura e non mi illumina di colpo dandomi i suoi doni e le sue consolazioni?"

Sono un pò pretenzioso spiritualmente e forse le domande nascono anche da una pigrizia spirituale recente.... ma siccome credo fortemente in quello che lo Spirito Santo da, mi piacerebbe appunto sentirmi invaso, in maniera visibile da questa potenza.

Questa mattina il prete nell'omelia ha dato delle risposte a queste mie domande (come al solito le risposte arrivano sempre al momento giusto) che provo a condividere:

1. La prima risposta è che Dio non fa tutto da solo ma richiede ovviamente la collaborazione dell'uomo. L'uomo deve cercare di mettersi nella lunghezza d'onda dello Spirito e della Parola di Dio per averne i suoi doni.

2. La seconda risposta è che Dio ci dona lo Spirito con i suoi tempi, che non sono quelli che dettiamo noi e questi tempi sono in relazione con il disegno che Dio ha sopra ognuno di noi.

A questo aggiungo anche una forma di ORGOGLIO spirituale che in forma inconscia mi fa pensare: "sto seguendo tante pratiche, cerco di seguire ogni giorno la parola di Dio, dico i Rosari, ma non mi sento spiritualmente carico. Signore ne ho diritto perchè non mi dai i tuoi doni? Sto facendo tutto questo e mi lasci a bocca asciutta?"

Spero che lo Spirito mi aiuti ad aprire il cuore realmente alla Parola e che mi ripulisca di queste forme spirituali sbagliate

Per l'approfondimento
Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]
Raccolta di omelie da Omelie.org [Omelie]

sabato 19 maggio 2007

Mentre li benediceva, fu portato verso il cielo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.
Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio. [Lc 24,46-53]

Immagino lo sbigottimento dei discepoli: hanno "sopportato" le parole della "nuova" predicazione, la crocifissione, il sepolcro, la Resurrezione e ora che si aspettavano il nuovo Regno, il nuovo Israele, un mondo di Giustizia. Gesù se ne va al cielo ..........
Inizia per il mondo il periodo in cui si può vedere Gesù solo con gli occhi della Fede e con la forza dello Spirito Santo.

Nel piccolo capita la stessa cosa: si partecipa ad un momento di preghiera forte, ad un pellegrinaggio particolare, si vivono momenti di fervore e sembra di essere in comunione perfetta, di vivere realmente vicino al cielo e di essere pieni di gioia. Ma poi il momento finisce, la nube avvolge Gesù e in noi subentra la stanchezza, la routine (anche della preghiera) e le preoccupazioni delle cose di questo mondo.

Mi da consolazione che Gesù ben conosce questo limite nostro e ci dona lo Spirito Santo, pronto a venirci in aiuto nelle nostre mancanze, a sostenerci nella buona battaglia e ad aiutarci a discernere la Verità nei fatti della vita. Certo lo Spirito Santo non è la bacchetta magica che permette di capire tutto al primo colpo.

Credo però che lo sforzo del Cristiano sia quello di perseverare, di continuare ad approfondire, di tenere duro anche nei momenti in cui questo fervore finisce o viene meno. Credo che la Confessione periodica sia di forte aiuto. La meditazione giornaliera e l'approfondimento con libri e letture. Il Santo Rosario (specialmente in famiglia). Forse non sembra di fare grossi progressi, forse si pensa di aver raggiunto i propri limiti, forse ci si ferma in attesa delle prossime ondate di fervore........invece tutto serve per progredire nel cammino Spirituale !!

Per l'approfondimento

Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]

sabato 12 maggio 2007

Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate”. [Gv 14,23-29]

...

sabato 5 maggio 2007

Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri

Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” [Gv 13,31-33.34-35]

Conosco persone che amano molto più di me, che si sacrificano per gli altri (vicini e lontani), che sono pazienti e che sono sempre disposte a fare del bene. Alcune di queste persone non sono credenti. Spesso sono anche anticlericali.

Contemporaneamente noto che ci sono fedeli pronti a gesti eroici per amore di Gesù Cristo, della sua Chiesa o per amore della Parola del Vangelo: non penso solo alle schiere dei Martiri della Chiesa nei secoli ma anche a comuni fedeli che hanno saputo fare piccoli grandi gesti nella loro ordinarietà. Penso ad esempio a quellei che sono capaci di perdonare chi ha loro commesso efferati delitti (ad esempio i fatti di Erba).

Il bello del Cristianesimo è che non è una dottrina umana. Ma una rivelazione e un incontro con Cristo, che è il figlio di Dio. Facendo esperienza nella vita di questo incontro posso imparare ad amare (mi dispiace ora non ne sono capace) in maniera autentica. Sicuramente devo faticare e lottare spiritualmente. Ma so che al mio fianco c'è Gesù e so che se gli chiedo di insegnarmi ad amare in maniera autentica (che è quello che ci dice di fare in questo brano) piano piano mi rivelerà la strada.

"Sapranno che siete miei discepoli": anche qui ci sono due immagini contrastanti: da un lato vi sono quelli che manifestano in maniera forte la propria devozione: simboli religiosi messi in evidenza, esagerazione nel vedere manifestazioni divine, neo-convertiti che salgono subito in cattedra (oltre a mettersi in vetrina) a impartire lezioni e certezze. Dal lato opposto vi sono timidi cristiani che hanno paura di mostrare la propria religiosità, preferendo un atteggiamento pudico nelle varie situazioni di vita: sul lavoro, a scuola, con gli amici. A volte però non si tratta di un sano e umile silenzio ma piuttosto emerge la paura di esporsi, di mettersi in gioco e di essere perseguitati dalla falsa luce del mondo.

Anche qui non posso che chiedere a Gesù cosa fare per far capire che sono suo discepolo perchè se mi affido solo alle mie capacità umane rischierò di finire e nell'uno o nell'altro schieramento.


PS
ho trovato un sito che raccoglie diverse omelie e commenti per ogni brano di Vangelo (lo ho riportato nella sezioni degli approfondimenti). E' un sito di enorme ricchezza. Tuttavia quello che secondo me manca o che non ho ancora trovato è una comunità virtuale su cui discutere del Vangelo, nel bene e nel male, nella polemica e nella devozione tra credenti e non credenti. E' lo scopo che si prefigge questo sito.

Per l'approfondimento
Padre Paolo Curtaz [Omelia]
Don Walter Magni [Blog]
Don Gennaro Matino [Mp3] (aggiornato di solito il lunedi/martedi)
Raccolta di omelie da Parole Nuove [Omelie]

sabato 28 aprile 2007

Alle mie pecore io dò la vita eterna

In quel tempo, Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola”. [Gv 10,27-30]

Mi colpisce il verbo "Seguire". Aggiungo:

"Gesù andava attorno per tutta la Galilea...." (Mt 4,22)
"Gesù andava attorno per i villaggi..." (Mt 6,6)
"Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio..." (Lc 9,8)
"Strada facendo, predicate..." (Mt 10,7)

I discepoli seguono Gesù. Seguire indica movimento, azione, dinamicità. Non stare fermi, statici, aggrappati alle proprie false sicurezze. Seguire Gesù è un continuo mettere in gioco la propria vita.

Mi capita spesso l'esatto contrario: preferisco le (false) sicurezze terrene, pianifico e programmo ogni aspetto della vita (personale, familiare e professionale), a volte mi capita di mettere la testa sotto la sabbia..... Anche in ambito spirituale ci sono le staticità: la preghiera routinaria, l'ascoltare la Parola senza metterla in pratica, ......

Vorrei concludere con una ricordo di un esemplare "prete in strada" (non di quelli che viaggiano in Mercedes con autista). Si tratta di don Giuseppe Puglisi (1937-1993), assassinato dalla mafia. Lui amava intrattenersi con la gente per strada. E quindi saltavano tutti i suoi appuntamenti, gli orari erano assai elastici. Significativa al riguardo, la consegna che don Pino dava ai suoi ragazzi: "L'incontro è per le quattro. Se alle cinque non mi vedete arrivare, alle sei potete andarvene".

.....insomma un esempio di un discepolo sempre pronto a darsi tutto a tutti, senza pianificazioni di sorta. Un discepolo che seguiva Gesù......


Per l'approfondimento
Padre Curtaz [Omelia]
Padre Cantalamessa [Omelia]
Monsignor Riboldi [Omelia]

PS
Un grazie a tutti quelli che stanno arricchendo di contributi queste pagine !