sabato 21 aprile 2007

Mi ami tu?

[In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore.
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.]
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”.
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”. [Gv 21,1-19]

Nella prima parte mi colpisce lo stato di stordimento dei discepoli. Hanno assistito al sepolcro vuoto, alle prime Apparizioni del Risosto, ai dubbi (risolti) di Tommaso e ... sono ancora la, indecisi, spiazzati, confusi che si preparano ad andare a pescare.

Quante volte Dio mi da dei segni: grandi e piccoli, visibili ed invisibili. Molte volte la mia risposta a questi segni è proprio quella del Discepolo stordito: "sta accadendo qualcosa, sta cambiando qualcosa ma non capisco....", "....si ma c'è il quotidiano a cui badare", "non riesco a decidermi per quello che Gesù mi chiede sulla mia vita.....".

Poi ci sono i 3 interrogativi a Pietro: "Mi Ami?" ... che possono essere letti sotto diversi punti di vista. Cosa vuol dire amare Gesù? In concreto, senza le belle paroline già scritte, già sentite e già lette?

Per me amare Gesù vuol dire:
- Stare in contatto con lui: pregarlo più volte al giorno. Dedicargli più tempo nel corso della giornata. Ascoltare la sua voce nel silenzio !
- Cercare di meditare (direttamente e/o indirettamente) il Vangelo e i suoi insegnamenti
- Cercare di applicare i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni (verso di me, verso il prossimo, nella società, ...)

e per te Cristiano che leggi, che significa amare Gesù?

Aggiungo una frase del papa detta Sabato nell'incontro con i giovani di Vigevano: "
Non esitate a fidarvi di Cristo: incontratelo, ascoltatelo, amatelo con tutto il vostro cuore; nell'amicizia con Lui sperimenterete la vera gioia che dà senso e valore all'esistenza"

Per l'approfondimento:
Vescovo Riboldi [link]
Commento da Parole Nuove [link]
Padre Curtaz [link]
P. Gennaro Matino [Omelia Mp3]

8 commenti:

Maria Maistrini ha detto...

«Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
Lasciamo che i cuori puri vedano Gesù e per conto nostro contentiamoci di nuotare fra le acque agitate del nostro spirito per raggiungerlo a prezzo di sacrificio.
E noi lo stesso arriveremo alla riva, dove ci sarà dato di stringerci con gioia alle sue ginocchia per non perderlo mai più per tutta quanta l' eternità.
Avete fame?... Venite e mangiate...
Gesù ci invita alla mensa a sedere e a mangiare ed egli stesso prende parte alla nostra gioia.

Anonimo ha detto...

E' difficile rispondere diversamente che un "si" a questa domanda. Ma nello stesso tempo, come sicuramente sarà successo a Pietro, dal profondo della nostra coscienza risalgono i mille tradimenti che abbiamo frapposto all'Amore di Gesù.
Quando mi inginocchio nel silenzio di una chiesa vuota davanti al Tabernacolo, mi sento guardato dentro, mi sento trasparente ma non posso fare a meno di incrociare quello sguardo che Pietro ha cercato più di ogni altra cosa dopo il canto del gallo e che quella sera ha trovato sulle rive del lago.
Si Signore io ti amo con la mia umanità handicappata dal peccato, a volte sorda, a volte cieca, a volte con gli arti immobilizzati per camminare verso di te.
Ma senza il tuo sguardo di Amore non potrei vivere.

Anonimo ha detto...

Gesù si è fatto vedere ai discepoli ma con un altra apparenza. In fattti, il
vangelo dice che loro non osavano chiedere a Gesù chi fosse perchè essi
sapevano bene che Lui fosse Il Signore.
Spesso nelle nostre vite pensiamo di essere soli ed abandonati sopratutto
quando viviamo delle situazioni difficili.
Ma Gesù è sempre con noi anche quando non lo riconosciamo o che non vogliamo
riconoscerlo perchè il nostro cuore è chiuso nei nostri pensieri. Non
dimentichiamo che ogni volto che incontriamo per le vie del mondo è il volto
di Gesù.
Ma Gesù viene al nostro incontro e si fa' trovare anche quando non ce
l'aspettiamo.
Ci invita a seguirlo, ci mostra la retta via : gettate le reti e troverete.
Ma Il Signore non fa' nulla senza il nostro consenso. Lui ci ha mostrato la
via ma noi dobbiamo fare la nostra parte ed abandonarci alla Sua Divina
Volonta. Quando i discepoli hanno udito La Voce di Gesù, hanno capito e
hannon gettato le reti.
A questo momento, la grazia è stata abondante perchè i discepoli hanno
aperto il loro cuore.
Sul secondo tempo di questo vangelo, vediamo Gesù chiedere a Pietro se lui
Lo ama. Lo ripete 3 volte.
Pietro è sconvolto da questa domanda. Lui si rattriste perchè sa di aver'
rinegato Il Signore la notte della Sua Passione.
Ma Gesù conoscendo il cuore di Pietro lo chiama a seguirlo e a prendersi
cura del suo gregge. Gesù conosce bene i nostri cuori e anche a noi chiede
se Lo amiamo perchè anche noi (secondo i nostri attegiamenti) abbiamo
rinegato Gesù. Ma se andiamo a Lui con un cuore sincero, anche noi Gesù dira
: seguimi.

Anonimo ha detto...

Il dialogo di Gesù con Pietro letto nella lingua greca ci fa penetrare ancora più profondamente il mistero dell'amore di Dio, che continua a scendere e a mettersi nei panni della sua creatura.
Gesù, chiedendo a Pietro se lo ama, usa il verbo "agàpao", che significa, "mi ami fino a dare la vita per me?", per due volte soltanto. La terza volta, usa il verbo"filèo", che significa "Mi vuoi bene come ad un amico?", basandosi sulla risposta di Pietro che fin dall'inizio aveva usato questo verbo, non sentendosi di garantire un'amore così grande e guardandosi bene dal promettere ciò che aveva sperimentato non poter mantenere.
Gesù è dolcissimo in questa sua disponibilità ad accogliere il nostro piccolo amore, perchè conosce i limiti dell'uomo, ma anche la potenza dello Spirito, che rende capaci di amare come Lui ci ha amati.
laprimaparola

Anonimo ha detto...

..sentendo la parola di domenica mi sono sentita pietro ..
e questo nelle ultime liturgie capita spesso ..

Cristo e' Risorto ..!
Gia' ma io mi sentivo come pietro..nostalgia tristezza vuoto ...

ancora oggi la liturgia mi fa riflettere sul questi apostoli..
ma come hanno mangiato con Lui lo hanno conoscituo ..come e' possibile che da quando e' risorto non lo riconoscano , non ad emmaus, non quando incontra gli apostoli e lo riconoscono allo spezzare del pane ..

be domenica di nuovo ...immagino la scena arriva un uomo e dice ..non avete nulla da mangiare?
allora come fanno a non riconoscerlo??

la trasfigurazione del Risorto non ci consente piuì di vederlo toccarlo e sentirlo con i nostri 5 sensi dono di Dio, ma c'e' un regalo ..
si ci dono un 6 senso il cuore!
solo con il cuore lo possiamo riconoscere.
e l'aspetto di Pietro ?
quello eì il mio aspetto, dopo una funzione, l'entusiasmo del momenmto di fortezza nella fede che come Pietro ti fa dire ..
IO ti amo e morirei per te...e Gesu gli risponde prima che canti il gallo tre volte mi rinnegherai ...

quello che oggi risponde a Gesu, alle domandi mi ami ?
e' l'uomo umiliato dalla sua stessa debolezza, l'uomo che dice ti amo se tu mi ami, io da solo non so far nulla. Tu sai se io ti amo percheì' io non conosco il mio cuore, Tu lo conosci.
Ecco la mia assonanza, ho fatto tutto da sola e dicevo baldanzosa Ti amo, per poi rinnegarlo ben prima che cantasse il gallo anche solo la prima volta!,
per poi incontrarlo, li nel mio cuore, a Medjogorie, sentire e vedere senza gli occhi e senza le orecchie, ma con quel nuovo organo che si chiama cuore ...
ed ecco che Lo riconosci con occhi nuovi, negli occhi di un bimbo o di un affamamato non solo di cibo ma di grazia di Dio...
Ed eccomi li uguale a Pietro,
ora senza baldanza alcuna a dire Ti amo Signore, ma siccome io sono meno di nulla e non so neppure piuì cosa e' bene, Tu lo sai. perche' cio' che so io e' solo se sono in Te con te e per Te, il resto e' nullita' ....

Credo e ringrazio Dio per il Suo profondo amore, per la figura di Pietro, per questo momento della liturgia, perche' Puietro rappresenta tutti i passaggi umani che ci vengono dati come modello ... non sono quei fantastici santi che riescono a far tutto !..no sono quei poveri uomini come lo siamo noi che pero ' con la forza la fede e la testimonianza, sono stati usati da Dio come strumenti ed e' allora che hanno suonato musica ...

io mi vedo cosi' ...uno strumento che per quanto pregiato perche'ì gli uomini gli attribuiscono un valore commerciale, non potra' mai fare musica e suonare se non avra' un bravissimo musicista e mai sara' prezioso se il musicista non e' il migliore ...

Anonimo ha detto...

Pietro e gli Altri avevano vissuto tre anni straordinari, ogni giorno potevano parlare con Gesù e Lui li ha trasformati. Con la morte del Maestro e la sua resurrezione sembrava che il loro compito fosse finito. Che fare? Erano pescatori ed era questo che sapevano fare ed è questo che si proponevano di fare per sbarcare il lunario.
Ma Gesù gli da appuntamento in Galilea, provano a pescare ma senza il Maestro non possono nulla le reti sono vuote! Con il Maestro tutto è possibile,gettano le reti e sono molte più piene di quanto potessimo desiderare!
Il piano della salvezza di Dio è appena iniziato, Gesù ha bisogno del contributo degli uomini, già era accaaduto (infatti quando ha moltiplicato i pani e i pesci ha avuto bisogno che unuomo donasse ciò che aveva -3 pani e 2 pesci- per moltiplicarli).
Chi sceglie Gesù, sceglie chi la logica umana avrebbe preferito evitare: colui che lo tradì!
Gesù vuole stare con noi, si ferma a tavola con noi!
Gesù desidera donarci il suo perdono, è insistente e chiede a Pietro " tu mi ami" e lo chiede per tre volte, esattamente quante volte Pietro aveva tradito Gesù.
Quello che Gesù vuole dirci, nella mia misera interpretazione è il vostro poco basta, se lo donate si moltiplicherà e comunque sbagliete e per quanto sbagliate se vi pentite Dio vi perdonerà.
Inoltre Dio ha scelto ognuno per un compito speciale, ognuno di noi è misero per quel compito ma con Gesù accanto è tutto possibile!
Elena

Anonimo ha detto...

Carissimi, questo passo evangelico è molto bello. Qui il Signore vede in San Pietro il Suo portatore per eccellenza. Nonostante l'avesse rinnegato tre volte, è stato subito assolto con questo Giuramento che ha fatto dinanzi al Salvatore, assumendosi d'essere il portatore della Parola Vivente.

Noi in questo passo evangelico, dobbiamo attingere la Chiamata che il Signore compie ogni giorno in noi, bussando perseverante nel nostro cuore. Apriamo sinceramente al Signore il nostro cuore, abbriacciando la Volontà del Signore.

Coraggio amici, siamo perseveranti nella Preghiera e vinceremo contro ogni dolore.

Fraternamente

Anonimo ha detto...

Cari fratelli e sorelle, il Vangelo di Domenica scorsa ha toccato anche me...e così è stato anche per le altre Letture, sopratutto per la prima, in cui gli apostoli testimoniavano con coraggio la Fede in Gesù Risorto.
Ma nel Vangelo, in Pietro ho visto me stesso e possiamo vedere ciascuno di noi quando, dopo le nostre cadute, Gesù ci mostra la sua Misericordia, ci ridona il suo Amore e noi lo amiamo ancora e di più...e accogliamo la Sua chiamata santa e santificatrice, "Seguimi", a compiere il disegno che il Padre Celeste ha su ciascuno di noi.
Sia Gloria a Dio!

Pace, Amore e Gioia in Gesù e Maria,
Gabriele